Huelga en Ducati Motor: demasiado calor en fabrica!!!
http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/cronaca/caldo2/caldo2/caldo2.html
La protesta dopo l’arrivo dei climatizzatori per la zona uffici
Appello della Fiom ai lavoratori: “Domani tutti in pantaloncini”
“Soffochiamo”, operai Ducati in sciopero
Condizionatori solo agli impiegati
BOLOGNA - Troppo caldo in fabbrica e condizionatori solo per i colletti bianchi. Gli operai della Ducati motor di Bologna hanno retto finché hanno potuto, ma oggi i nervi sono saltati e nel pomeriggio, 250 dei 300 lavoratori delle linee di produzione, hanno incrociato le braccia all’improvviso (dalle 15.30 alle 17). “Ormai era diventato insopportabile”, racconta Totò, delegato Fiom-Cgil. “Da anni lì dentro c’è un caldo allucinante, non si respira, c’è un’afa clamorosa e la situazione - racconta un altro delegato della Fiom, Gianluca Mazzetti - è peggiorata negli ultimi giorni”, cioé da quando Bologna è sotto una massiccia ondata di calore.
Già l’anno scorso le tute blu della Ducati motor avevano scioperato per la situazione climatica nei reparti produttivi e quest’anno non c’è quasi stata discussione: “Ho parlato un po’ con la gente, erano scatenati, tutti volevano fare sciopero”, racconta il delegato sindacale. Solo poche ore prima della improvvisa protesta, la Fiom aveva fatto circolare volantini che invitano i lavoratori a presentarsi domani in fabbrica non con la solita tuta, “ma in pantaloncini e canottiera”. E probabilmente succederà proprio questo.
Ma è permesso?: “Non importa - ribattono i due delegati della Fiom - bisogna che l’azienda inizi a capire che nei reparti si fa fatica a stare”. Secondo il sindacato, dopo la proclamazione dello sciopero circa 250 dei 300 operai delle 12 linee produttive (che assemblano motori e moto) hanno lasciato la fabbrica. E non è da escludere che a far scatenare l’ira dei lavoratori sia stato anche il fatto di vedere scaricare condizionatori nuovi, ma da installare a beneficio degli impiegati della zona uffici. “Da tempo - spiega Mazzetti - chiediamo se si può climatizzare il nostro ambiente di lavoro e l’azienda ci ha sempre risposto picche. Poi ieri vediamo comparire due furgoni che scaricano in cortile condizionatori nuovi per gli uffici…”.
Alla catena di montaggio “Hanno resistito finché hanno potuto, ma poi davvero il caldo s’è fatto insopportabile- continua Totò - qualcuno ha chiesto aiuto all’infermeria; è un problema serio, ci sono operai che hanno problemi di pressione, non ce la fanno con quelle alte temperature”. Il sindacato non ha misurato quanti fossero i gradi dentro alla fabbrica, ma di certo sa una cosa: la protesta di oggi potrebbe non essere isolata “visto che l’estate non finisce domani”.
E la Fiom è pronta a dar man forte alle richieste dei lavoratori: “Quella gente è rimasta sulla linea, resistendo a un caldo insopportabile - afferma Bruno Papignani, segretario provinciale della Fiom-Cgil - ma non ci sono condizioni di sicurezza in cui operare. Questo è un problema serio che si porrà anche nei prossimi giorni visto il clima che si registra questa estate”.
